Pesca selettiva al siluro con il palamito

| pesca
Pesca selettiva al siluro con il palamito

Il siluro pescato con Il palamito, la lunga lenza armata di molti ami che si usa normalmente nella pesca in mare per grossi pesci. È una tecnica che si sta sperimentando sul lago Maggiore anche grazie a un progetto dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr di Pallanza con il coordinamento dell’ittiologo Pietro Volta.

Il palamito, è una tecnica tipicamente marina, ma, in fin dei conti, ha molte affinità con la “filagna”, la lenza tradizionale per anguille e pesci gatto posata sul fondo e innescata con lombrichi o alborelle, un tempo diffusa in tutti i laghi e fiumi italiani (illegale nella pesca ricreativa). Solo che, in questo caso, si tratta di sperimentare una pesca a mezz’acqua più che una pesca di fondo.

Il siluro è un predatore, di recente introduzione nei grandi laghi del VCO (si parla dei primi anni ’90) che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di molte specie oggetto della pesca tradizione di lago. Il siluro rappresenta, quindi, un problema ecologico ma anche un potenziale problema economico per la pesca.

Per questo è importante pensare a uno sfruttamento di questa specie includendola nella filiera ittica e gastronomica di lago.

Quando si parla di aspetti economici non si sa mai se partire dalla domanda o dall’offerta. In ogni caso, della domanda ne parliamo a proposito di mercato potenziale per il siluro, di nuove ricette, di nuovi inserimenti nei menù e di saperlo consigliare in pescheria.

Se, invece, parliamo di offerta, dobbiamo ragionare su come pescarlo in modo selettivo.

Oggi il siluro è una preda sempre più frequente che si ritrova nelle reti calate a diverse profondità alla ricerca di altri pesci. Quando, al mattino, i pescatori del lago Maggiore, salpano le reti trovano i coregoni, i persici, e quasi sempre un siluro.

Il siluro si inizia già a pescare utilizzando reti a maglia larga dai fili robusti. La maglia larga permette di lasciare che la grande testa del pesce inizi a spingere dentro la rete e a cercare di scrollarsi di osso le maglie rimanendo impigliato. Ma a differenza di altri pesci predatori di grossa taglia che hanno solo la bocca con i denti, il siluro è munito di lunghi barbigli, organi di senso che gli permettono di toccare l’ostacolo della rete e di fare dietrofront prima di infilarci al testa. Inoltre, la testa di un grande siluro può avere una dimensione alla bocca che è di 10-15 volte la maglia della rete, quindi un grosso siluro non rimane dentro la maglia.

Così, i grossi siluri rischiano di sfuggire alla forma più comune di pesca professionale, appunto, la pesca con le reti.

Il palamito che viene utilizzato sul lago Maggiore segue l’attività dei branchi di coregoni, cacciati dai siluri. È una lenza srotolata per un lungo tratto e trattenuta a 20-30 metri di profondità da galleggianti. A questa lenza sono legati braccioli con grandi ami da siluro innescati con pesci di 15-20 cm come, per esempio, i gardon. Come le reti, si posa la sera e si ritira prima dell’alba. Ovviamente, i fili utilizzati per il palamito devono essere di grande diametro, a partire dai 0,50 mm, perché il pesce andrà tirato su direttamente dal filo.

Il primo a sperimentare questo metodo per la cattura selettiva del siluro è il pescatore professionista Marco Zonca di Intra.

Con questi grandi ami dovrebbe essere anche più facile liberare eventuali trote o lucci allamati.

Rimane il problema di capire esattamente dove stanno i siluri nel lago Maggiore e, quindi, dove cercarli. L’etologia di questo pesce nei nostri grandi laghi glaciali è ancora avvolta dal mistero.

Progetto della Provincia del Verbano Cusio Ossola, cofinanziato con fondi FEAMP - Regolamento (UE) n. 508/2014

Provincia del Verbano Cusio Ossola, Via dell'industria, 25- 28924 Verbania (VB)
© All rights reserved.