L’acquacoltura, nella sua versione di itticoltura o piscicoltura, cioè di allevamento di pesce, sta crescendo in tutto il mondo. La FAO promuove il consumo di pesce da acquacoltura come fonte di proteine nobili che non impatta sulle popolazioni ittiche selvatiche e stima che nei prossimi anni l’acquacoltura sarà in grado di sfamare miliardi di persone.
Ma l’acquacoltura devono assumersi maggiori responsabilità ambientali.
L’acquacoltura di acqua dolce deve confrontarsi con l’impatto ambientale locale e globale della filiera (dall’impatto della produzione dei mangimi alla depurazione degli effluvi).
Il VCO ha una grande tradizione di piscicoltura privata e pubblica. Dalle troticolture ossolane con una produzione che ormai prevede anche la trasformazione in filetti che si rivolge direttamente dalla distribuzione, agli incubatoi ittici gestiti dalle associazioni e cooperative del territorio che producono avannotti di specie autoctone per ripopolare le acque pubbliche secondo le linee guida nazionali e regionali.
